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Imparerai Newsletter numero 20!
Arriva finalmente SearchGPT, App per PC di Claude e prime impressioni su Apple Intelligence..
Le tue "Razioni" di AI 🥫
📰 News della settimana
0.1 ChatGPT diventa motore di ricerca: La sfida di OpenAI a Google
OpenAI lancia ufficialmente la funzione di ricerca web in ChatGPT chiamata SearchGPT, trasformando il suo chatbot AI in un potente motore di ricerca. Una mossa che potrebbe ridefinire il modo in cui cerchiamo informazioni online.
La rivoluzione della ricerca secondo OpenAI
La nuova funzionalità non si presenta come un prodotto separato, ma si integra perfettamente nell'interfaccia esistente di ChatGPT. Il sistema decide autonomamente quando attingere ai risultati web, anche se gli utenti possono attivare manualmente le ricerche.
Il lancio segue una strategia precisa:
Accesso immediato per abbonati e utenti in lista d'attesa SearchGPT.
Rollout graduale per utenti free, enterprise ed education nelle prossime settimane.
Durante una demo pre-lancio, Adam Fry, responsabile della ricerca di ChatGPT, ha mostrato le potenzialità del sistema:
Citazioni cliccabili che rimandano alle fonti originali.
Barra laterale con elenco delle fonti consultate.
A differenza di Google, OpenAI ha dichiarato di non avere "piani" per la pubblicità su ChatGPT. Tuttavia, la ricerca basata su IA ha costi operativi superiori rispetto alla ricerca tradizionale. La soluzione? Gli utenti gratuiti avranno limiti nell'utilizzo dei modelli di ricerca più recenti.
La vera domanda è: riuscirà questo approccio a cambiare le nostre abitudini di ricerca online? Solo il tempo dirà se la semplicità e l'intelligenza di ChatGPT potranno competere con l'onnipresente Google Search.
0.2 Google Maps si evolve con l'Intelligenza Artificiale
Google Maps si prepara a una trasformazione radicale grazie all'integrazione dell'Intelligenza Artificiale. Da questa settimana, l'app non si limiterà più a indicarci la strada, ma ci aiuterà a scoprire le città in modi completamente nuovi, rispondendo alle nostre domande proprio come farebbe un esperto locale.
La ricerca diventa una conversazione naturale
La novità più interessante è la capacità di rispondere a domande in linguaggio naturale. Non sarà più necessario limitarsi a ricerche per categoria: potremo fare richieste descrittive come "cosa fare con gli amici di sera". Il modello Gemini di Google analizzerà la richiesta e fornirà suggerimenti su misura, come speakeasy nascosti o locali con musica dal vivo.
La vera magia emerge quando si seleziona un luogo specifico: ora Google Maps offre:
Riassunti AI delle recensioni degli utenti
Possibilità di fare domande specifiche su un luogo
Risposte basate su esperienze reali degli utenti
Immagina di voler sapere se un ristorante è tranquillo per una cena romantica: Google Maps analizzerà le recensioni e ti darà una risposta precisa, indicando anche le fonti usate per la valutazione.
L'aggiornamento introduce anche l'espansione di Immersive View a 150 città . Questa funzione combina Street View e immagini satellitari per offrire:
Viste aeree dettagliate
Esplorazione a livello strada
Navigazione immersiva delle localitÃ
Il futuro della navigazione urbana
"Volevamo assicurarci che tutto ciò che mostriamo sia fresco e accurato", spiega Miriam Daniel, responsabile di Google Maps. Con 100 milioni di aggiornamenti al giorno, l'IA Gemini accede a informazioni sempre aggiornate per fornire risposte precise e pertinenti.
L'aggiornamento include anche miglioramenti alla navigazione in città selezionate e nuove funzionalità di segnalazione vocale su Waze, l'app di navigazione di proprietà Google.
Questo aggiornamento rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui esploriamo le città . Non si tratta più solo di raggiungere una destinazione, ma di scoprire e comprendere i luoghi che ci circondano in maniera più profonda e naturale.
Grazie all'integrazione dell'Intelligenza Artificiale, Google Maps si trasforma da semplice navigatore a vero e proprio assistente di viaggio, capace di comprendere le nostre esigenze e suggerire esperienze personalizzate. La vera sfida sarà mantenere l'equilibrio tra l'IA e l'autenticità delle esperienze umane che rendono ogni luogo unico.
0.3 Google: L'IA scrive il codice del futuro (e dei profitti)
"Più di un quarto del nuovo codice in Google è generato dall'IA". Con queste parole, il CEO Sundar Pichai ha rivelato una trasformazione silenziosa ma profonda all'interno del colosso tecnologico. Ma non è solo nella scrittura del codice che l'IA sta facendo la differenza per Google.
Un trimestre da record
I numeri parlano chiaro e testimoniano il successo:
Ricavi totali: $88,3 miliardi
Google Services: $76,5 miliardi (+13% anno su anno)
Google Cloud: $11,4 miliardi (+35% anno su anno)
La spinta dell'IA si traduce in profitti concreti, con Google Cloud che ha visto il suo reddito operativo crescere da $270 milioni a $1,95 miliardi in un anno.
L'intelligenza artificiale permea ogni aspetto dell'ecosistema Google:
Chatbot personalizzati "Gems" alimentati da Gemini.
Presa di appunti automatica in Google Meet.
Strumenti generativi per i creator di YouTube.
Funzionalità IA integrate nei nuovi Pixel 9.
"Nei risultati di ricerca, le nuove funzionalità IA stanno espandendo ciò che le persone possono cercare e come lo cercano", spiega Pichai, sottolineando come l'IA stia ridefinendo l'esperienza core di Google.
Questa situazione paradossale - di un'azienda che raggiunge nuove vette di innovazione e successo proprio mentre affronta una delle sue sfide più esistenziali - solleva domande interessanti sul futuro della tecnologia. L'IA sta chiaramente trasformando non solo i prodotti di Google, ma il modo stesso in cui l'azienda opera. Ma sarà sufficiente questa trasformazione a garantire il suo futuro come entità unita?
Una cosa è certa: che Google rimanga unita o venga divisa, l'IA è ormai parte integrante del suo DNA. E con un quarto del nuovo codice generato dall'intelligenza artificiale, stiamo assistendo a una rivoluzione silenziosa che potrebbe ridefinire non solo Google, ma l'intero modo in cui sviluppiamo software.
0.4 Apple Intelligence su Mac: L'IA della Mela parla solo inglese (per ora)
L'intelligenza artificiale di Apple è finalmente arrivata sui Mac, ma con una sorpresa che potrebbe deludere molti utenti italiani: funziona solo in inglese.
Apple Intelligence non è un singolo strumento, ma un ecosistema di funzionalità integrate nel sistema operativo. Il cuore di questa innovazione si divide in quattro aree principali:
Strumenti di Scrittura (Writing Tools) per revisione e sintesi dei testi.
Una Siri notevolmente potenziata.
Funzionalità avanzate per le Foto.
Un sistema intelligente di sintesi delle notifiche.
Le barriere per gli utenti italiani
Per utilizzare Apple Intelligence sul Mac, gli utenti italiani devono superare alcune barriere significative. Innanzitutto, è necessario:
Impostare il sistema operativo in inglese americano.
Disporre di hardware recente (processore A17 Pro o classe M con almeno 8 GB di RAM).
Prima di aprile 2024, quando è previsto il rilascio della versione italiana, anche i comandi vocali per Siri devono essere pronunciati in inglese con un accento convincente, creando situazioni a volte frustranti, specialmente quando si deve interagire con nomi italiani.
L'approccio di Apple all'intelligenza artificiale è unico: discreto, efficiente e completamente integrato nel sistema operativo. L'elaborazione locale dei dati garantisce privacy e sicurezza, ma comporta anche alcune limitazioni. Ad esempio:
La riscrittura dei testi avviene in un fumetto laterale, senza la possibilità di tracciare le modifiche.
Le funzionalità fotografiche, seppur efficaci, non offrono nulla di rivoluzionario rispetto alla concorrenza.
Siri, in particolare, sembra aver fatto un salto di qualità significativo. L'assistente vocale si attiva ora con un semplice "Siri" (senza il "hey") e dimostra una comprensione più sofisticata dei comandi, sia vocali che scritti. Tuttavia, la necessità di utilizzare l'inglese limita severamente l'utilità di queste migliorie per gli utenti italiani.
Un primo passo verso l'IA, ma c'è ancora strada da fare
Apple Intelligence rappresenta un primo passo interessante nel mondo dell'IA per Apple, ma la strada da percorrere è ancora lunga. L'approccio cauto e orientato alla privacy dell'azienda si scontra con la necessità di offrire funzionalità all'altezza della concorrenza, specialmente considerando le soluzioni già disponibili da Google e Microsoft.
Per ora, a meno che non siate utenti fluenti in inglese con esigenze specifiche di privacy, potrebbe essere saggio attendere la versione italiana. Ad aprile potremo finalmente valutare il vero potenziale di questa nuova IA, quando sarà possibile utilizzarla nella nostra lingua madre. Nel frattempo, Apple ha tempo per perfezionare ulteriormente il sistema e, magari, aggiungere nuove funzionalità che lo rendano davvero competitivo nel crescente mercato dell'IA consumer.
🔧 AI Tools
1.1 Claude sbarca sul desktop!
Se pensavate che Claude fosse solo un'altra finestra del browser, è il momento di ripensarci! Anthropic ha appena lanciato l'app desktop del suo celebre chatbot AI, portando l'intelligenza artificiale ancora più vicina al vostro lavoro quotidiano.
L'app desktop di Claude, disponibile gratuitamente per Mac e Windows sul sito di Anthropic, offre tutte le funzionalità che conoscete dalla versione web:
Accesso rapido alle chat e alle conversazioni precedenti
Organizzazione semplificata con chat preferite e cronologia completa
La settimana scorsa è stata ricca di novità per gli utenti di Claude. Anthropic ha infatti lanciato la funzione "Computer Use" in beta pubblica (non disponibile nell'app desktop), che permette a Claude 3.5 Sonnet di controllare il PC, muovere il cursore e inserire testo.
Mentre l'app desktop mantiene tutte le funzionalità della versione web, il vero vantaggio sta nella comodità :
Accesso immediato dal desktop
Niente più navigazione web
Esperienza più fluida e integrata
Inoltre, è anche in arrivo la dettatura vocale su Android e iOS: controllate l'app perché potrebbe essere già disponibile!
🎨 Approfondimenti
2.1 OpenAI: La potenza di calcolo frena l'innovazione
Durante un recente AMA su Reddit, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha fatto luce su una sfida cruciale che sta rallentando il gigante dell'IA: la mancanza di capacità computazionale. Una rivelazione che spiega molti dei ritardi recenti dell'azienda e offre uno sguardo dietro le quinte delle sfide nell'innovazione dell'IA.
"Tutti questi modelli sono diventati piuttosto complessi," ha spiegato Altman, evidenziando come OpenAI si trovi a dover prendere "decisioni difficili" sull'allocazione delle risorse di calcolo tra numerosi progetti promettenti.
Questo limite sta impattando diversi progetti chiave:
Advanced Voice Mode: La funzione di visione promessa ad aprile resta in attesa.
DALL-E: Nessuna timeline per il prossimo aggiornamento.
Sora: Il generatore video è rallentato da sfide tecniche, richiedendo oltre 10 minuti per produrre un video di 1 minuto.
Alla ricerca di soluzioni
OpenAI non sta a guardare. Reuters riporta che l'azienda sta collaborando con Broadcom per sviluppare un chip AI dedicato, potenzialmente pronto per il 2026. Una mossa che potrebbe essere cruciale per il futuro dell'azienda.
Nonostante le sfide, Altman promette "ottime release" entro fine anno, specificando però che non vedremo GPT-5. La priorità attuale è migliorare i modelli reasoning della serie o1, con nuove funzionalità in arrivo, inclusa la comprensione delle immagini.
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